venerdì 12 luglio 2013

L'acqua è vita ma è anche bagnata

Stamattina abbiamo dormito un po' di più. La giornata sarà infatti lunga e terminerà con la festa sul prato. Oggi abbiamo dedicato la giornata all'acqua. E sì, perché gli animaletti osservati al biolab e raccolti al Piora, vivono nell'acqua e anche noi siamo fatti di acqua. La vita ha bisogno dell'acqua, così come il giocone del pomeriggio sarà dedicato all'acqua. La giornata prometteva bene. Manuel, l'aiuto monitore, è stato convocato presto in cucina, e dopo esservi travestito come José, ha preparato la pasta per la pizza!



Nei laboratori abbiamo ancora una volta sperimentato, toccato, osservato. Dal corpo umano alla storia dell'uomo, passando dal laboratorio di biologia.




 
 

Nel pomeriggio ci siamo sfidati al giocone dell'acqua. È stato molto bagnato, con spruzzi, lanci, schiuma e risate. Alla fine abbiamo voluto rivivere i fatti del diluvio universale. E il prato alla fine poteva ospitare girini, rane e rospi.







 

Dopo le dure battaglie è arrivata la tenerezza. Con piccole attenzioni ci siamo truccati, vestiti con la maglietta che abbiamo creato e ci siamo anche pettinati per benino. È la nostra ultima serata insieme. Abbiamo portato i tavoli in giardino, gonfiato i palloncini con l'elio e acceso la griglia. Siamo stati insieme così, cantando e ballando, per dirci grazie per questa settimana passata insieme.



 
 

 
Siamo stati bene insieme e questo è più importante di tutta la scienza del mondo. Perché anche lo scienziato più bravo del mondo, se è solo, lavora inutilmente.  La buona notte è stato un miscuglio di gioia per il tempo passato insieme e la voglia di tornare a casa, e la nostalgia per quel addio che arriverà domani. Da domani ognuno tornerà nel suo mondo, portando con sé questa settimana come regalo. Noi animatori diciamo grazie ai bambini, perché non si smette mai di imparare.


Eccoci, in queste foto siamo tutti noi, piccoli, grandi e vivi.




 

 
Come ultimo ricordo fotografico, vi lasciamo la buona notte e il racconto sotto le stelle di stasera.
Ciao a tutti!



 
 

giovedì 11 luglio 2013

Al Piora come a Rimini


Oggi alle 8.15 eravamo già tutti pronti, con zaino, cappellino, borraccia, crema da sole, costume e asciugamano. Il nostro obiettivo: una giornata balneare a 2000 m di altezza. Siamo andati con il pulmino fino al lago di Cadagno, nella splendida regione del Piora, dove ci aspettavano due ricercatori per una visita in zattera sul lago.






Il quadro era favoloso, cielo blu, aquile nel cielo, buffe marmotte qui e là, flora in fiore, nevai e acque cristalline.

 


Con i ricercatori del Centro di Biologia Alpina di Piora siamo andati sul lago con una zattera per prelevare l'acqua a diverse profondità e raccogliere il plancton.






Gli strati profondi del lago (oltre i 12 m di profondità) sono ricchi di solfuri e non rimescolano mai con quelli superiori. Di fatto ci sono quindi due laghi: uno splendido, ossigenato e cristallino, presente fino a 11 metri di profondità. Qui le trote vivono serene, il plancton si lascia trasportare e le alghe fanno la fotosintesi. Sotto invece c'è l'inferno: i solfuri e i sali proveniente da sorgenti profonde appesantiscono l'acqua che rimane sempre sul fondo. Lì non c'è ossigeno, la luce diminuisce e la vita sembrerebbe impossibile....invece...la vita c'è!






Il Lago di Cadagno presenta questo fenomeno unico su tutto l'Arco alpino e raro a livello mondiale.
Gli studiosi cercano di capire come fanno certi particolari batteri a sopravvivere in quelle condizioni che forse sono simili alle condizioni esistenti sulla terra alcuni miliardi di anni fa. Cantando allegramente sulla zattera da quel lago non stavamo pescando solo plancton, ma anche le nostre origini, o almeno qualche domanda fondamentale sul nostro cammino evolutivo: la vita si crea spontaneamente? Noi siamo il frutto del caso? Siamo usciti da un brodo primordiale fatto di solfuri e batteri fantasiosi?




Lasciato il lago di Cadagno ci siamo avventurati verso il lago di Tom, incontrando insetti, piante strane, uccellini e marmotte.


A destra: un'euforbia in fiore. A sinistra, la stessa pianta con un fungo parassita che impedisce la sua fioritura e causa la sua crescita smisurata.




Arrivati al lago di Tom, abbiamo trasformato un laghetto alpino in una Rimini. Dagli zaini sono usciti palette, creme da sole, asciugamani, costumi da bagno. Abbiamo passato un pomeriggio splendido di mare....a 2000 metri d'altezza.







La nostra regione è davvero splendida, il Canada a un'ora da casa, aquile e marmotte, come se fossimo all'interno di un documentario sulla natura lontana.



Non sappiamo se la vita è nata per caso da quel brodo primordiale, ma oggi a tutti è diventato evidente che la vita è proprio bella e preziosa, e la natura ha tanta, tantissima fantasia.